Il giardino di Alex: la morte e la vita.

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Detesto, in autunno, la gente che si ferma in riva all’oceano per raccogliere della brughiera sulle dune nello scopo di trapiantarla nel loro giardino. Notate che la brughiera ha un potere magico per vendicarsi e che ho sempre ammirato: la pianta rende sordido qualsiasi giardino facendolo assomigliare ad un camposanto. Notate ancora che i raccoglitori di brughiere hanno spesso un’altra passione che rende ancora più sordido, se fosse possibile, il loro giardino: le conifere nane. No, cari giardinieri dilettanti, se la brughiera non cresce spontaneamente nel vostro giardino, non c’è niente da fare e potete dimenticarla: è un simbolo di morte che trasformerà immancabilmente il vostro giardino in cimitero. Invece potete passeggiare sulle dune e ammirare le distese infinite di brughiere che tappezzano il suolo delle immense foreste di Guascogna, con tutte le sfumature delle brughiere che vanno dal rosa il più pallido fino al rosso il più scuro. Lasciate le brughiere in pace perché esse devono vivere tra i pini, le ginestre, i corbezzoli, i gallinacci, la salvia selvatica e le immortali delle dune. Solo sulle dune e nelle foreste la brughiera è un simbolo di vita.

Oceano : Un 23 settembre intorno al lago di Lacanau

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Impressionante, dall’inizio di Bordeaux e dintorni, il numero di post che ho scritto su Lacanau. Sarà che la piccola città balneare sull’oceano Atlantico si trova solo a due passi da casa mia oppure sarà, più probabilmente, che non mi stanco mai della bellezza del lago, dell’oceano, delle dune e delle foreste. La croce luminosa sopra la farmacia indica che alle ore 17.30, la temperatura è di 33 gradi. Abbiamo già visto che, in aprile, il colore del litorale dell’Aquitania era il giallo-oro dei ginestroni e delle ginestre che sbocciano in quel periodo. In settembre, sono le brughiere che sbocciano a milioni sotto i pini marittimi. Il suolo è letteralmente tappezzato da tutte le sfumature delle brughiere che vanno dal rosa fino al viola. Mentre mi dirigo con l’auto sulla vecchia strada provinciale tra l’oceano e il lago, vedo delle vecchiette che si sono fermate per raccogliere delle brughiere intere con le radici. Mi fa un po’ pena perché le brughiere nei giardini sono sordide e mi fanno sempre pensare ai cimiteri. Forse le vecchiette vogliono un assaggio. Non care amiche, ammirate le grandi distesi di brughiera sulle dune, ma non dovete raccoglierle ! Le brughiere amano la libertà !

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Qui siamo a sud del lago : a Longarisse. Il posto dove mi trovo si chiama la punta del Bernos, ma altre persone la chiamano la punta ai cavalli. Ci troverete i soliti quattro gatti perché, di solito, la gente preferisce andare al Moutchic, a nord. Io preferisco questa parte del lago, è più selvaggio. E poi, quest’estate, ho preso l’abitudine, almeno una volta per settimana di nuotare fino all’isola degli uccelli, la più grande, che vedete sul lago. Diciamolo sono in forma olimpica !

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A destra, dalla punta del Bernos, c’è la baia delle ninfee. Volete andare sulla sponda che vediamo di fronte ? C’è la via di Compostela che costeggia il lago. Lasciatemi fare il bagno e ci andiamo. Una passeggiata di meno di due ore. Non preoccupatevi. A Bordeaux il sole tramonta più tardi.

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La via di Compostela tra il lago e l’oceano, è la via che parte da Soulac (Gironda) fino ad Irun (Spagna) costeggiando tutti i grandi laghi dell’Aquitania. Sotto gli alberi, è più respirabile. Adesso che siamo fra noi, cari amici italiani, dovete spiegatemi perché in Italia l’estate finisce dopo ferragosto ? Qui, siamo ancora in estate nonostante il calendario. Secondo me, l’ultimo giorno dell’estate è il primo giorno della vendemmia. D’accordo, ci sono dei segni che mostrano che l’autunno sta per arrivare : Il vino bourru si trova già nei mercati all’aperto ma è roba provenzale. Ci sono le fiere dei vini nei supermercati ; le bancarelle, traboccando di porcini di Bordeaux si sono sistemate lungo le strade (tranne che non sono porcini di Bordeaux perché fa troppo caldo). La domenica mattina, La rosticceria ambulante ha ritrovato il suo posto davanti alla panettiera, sotto casa mia.

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I corbezzoli sono arbusti tipici della regione, ma per il momento i frutti non sono ancora maturi. Un’altra piante è endemica e forse sarà una sorpresa per i miei lettori : il Mirto.  Ma qui non ne facciamo niente.

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Basta lasciare il cammino lungo, girare a destra e procedere attraverso le dune ricoperte di pini marittimi per raggiungere l’oceano dove i surfisti di Lacanau scavalcano di nuovo le loro onde, dopo un’estate a rodere il freno….Anche sotto gli alberi, c’è un indizio che ci indica che l’autunno sta per arrivare : Il silenzio. Non si sente più il rumore infernale delle cicale !

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Le more selvatiche che ricordano i dolci dell’infanzia. Quando, noi bambini, tornavamo con un cestino pieno di more era l’incubo di mia madre. Lei trova che le more sentono la formica. E non mi chiedete che odore hanno le formiche !

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Le acque blu del lago e la punto del Bernos che abbiamo lasciato qualche tempo fa….

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Lungo la baia delle ninfee, ci sono delle insenature da sogno. Avete capito perché la baia si chiama baia delle ninfee ? Le ninfee ancora in fiore sembrano sospese tra il cielo e l’acqua.

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Più si scende a sud, più il lago diventa selvaggio. Qui, sulla riva, ci sono addirittura delle mangrovie. Volete penetrare con me nella palude, al riparo sotto le fronde delle querce e delle felci giganti ? D’accordo, ma ci vuole camminare con precauzione perché non vorrei disturbare un animale che vive là !

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I gamberi di fiume !

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Quando vi avvicinate troppo, il gambero di fiume è ingegnoso e fa finta di essere morto ! Se avessi portato un secchio, credetemi, avrei potuto ne raccoglierne qualche chilo. Ma lasciamo le bestiole in pace perché, anche se sono un ragazzo dell’estuario della Gironda, non sono né cacciatore, né pescatore e preferisco comprarli dal pescivendolo !

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Vi lascio qui. Spero la piccola passeggiata vi è piaciuta ! Un 23 settembre intorno al lago di Lacanau.

I post scritti su Lacanau sono numerosi. Potrebbero interessarvi i post seguenti :

La spiagge alla fine del mondo : prima parte.

La spiagge alla fine del mondo : secondo parte.

Un giorno d’estate sull’isola del tesoro

Lacanau : la spiaggia alla fine del mondo : secondo parte

Bene, adesso che vi ho mostrato la capanna nascosta fra le dune. Torniamo indietro per ripercorrere il sentiero che ci ha portato alla spiaggia dell’Alexandre. In aprile, se il litorale dell’Aquitania fosse un colore sarebbe sicuramente il giallo-oro. Il giallo-oro dei fiori, dal profumo di vaniglia, dei ginestroni che sbocciano a milioni nelle radure soleggiate delle pinete e nei prati. Il giallo-oro più brillante delle ginestre dei carbonai quando ci avviciniamo alle spiagge. Infine, c’è il giallo del polline dei milioni di pini marittimi che si insinua ovunque e che colora di giallo assolutamente tutto : case, macchine, persone, strade, fiumi. Fino a giugno, gli autolavaggi ed i maniaci dell’auto, quelli che passano la domenica a lavare l’auto, sono disoccupati. Non serve a niente, appena lavate, la macchine sono di nuovo gialle….

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Il litorale atlantico dell’Aquitania è unico al mondo, non lo troverete da nessuna altra parte. È costituito da quattro ambienti naturali diversi : immensi laghi e stagni, la foresta delle Lande di Guascogna cioè la più grande distesa boscosa di tutta Europa, le paludi e le lagune, il quarto elemento è il cordone dunale che si estende dall’estuario della Gironda fino al fiume Adour ; dopo, il litorale dell’Aquitania diventa roccioso fino alla Spagna, ma è un’altra storia. Oggi, vediamo la vegetazione dunale, ma invece, se avessi girato a destra verso la palude, avreste scoperto delle orchidee, delle piante carnivore, delle felci giganti, delle querce centenarie, degli strani licheni….Insomma,  tutto un altro pianeto !

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Sopra una ginestra dei carbonai fiorita. In francese la pianta si chiama “genêt e ha dato il suo nome ad un curioso gatto che vive nelle foreste di Guascogna. Le ginestre sono ovunque e colonizzano i versanti orientali delle dune. Insieme alla ginestra dei carbonai troverete altre piante endemiche : la brughiera grigia, il cisto a foglie di salvia che chiamate cisto femmina in italiano, il corbezzolo e ovviamente i pini marittimi ! Ad ogni stagione sulla duna corrisponde un colore giallo, bianco, malva…

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Il pino marittimo. Ho un amico che è allergico al suo polline. Il povero sta aspettando disperatamente la pioggia che farà cadere i pollini al suolo. Per il momento non piove e il tizio è degente a casa con gli occhi gonfi e difficoltà respiratorie. Ma esistevano tutte queste allergie una volta ? Adesso, quando ci sono le previsioni meteo in T.V, danno anche la mappa con il rischio allergia….

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Ci avviciniamo all’oceano. Il rumore del mare si fa più forte e le ginestre dei carbonai sono scomparse. Questa strana foresta dove penetriamo è la foresta del gigante Anémomorphose (non conosco il suo nome italiano, forse semplicemente anemomorfosi !) capace di dare delle forme bizzarre ai pini, il gigante Anémomorphose è uno scultore della natura !

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Finalmente, dopo questa ultima arrampicata, vedremo l’oceano ! Qui, ci sono le immortali delle dune, una pianta che abbiamo già scoperta in un precedente post. una pianta con un profumo inconfondibile di curry ! Questa parte della duna si chiama la duna grigia….

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In cima alla duna, il tratto di foresta che abbiamo attraversato. Le dune che sono composte da pini marittimi sono più antiche. Dovete sapere che la foresta delle Lande di Guascogna è stata piantata nel XIX secolo, prima c’erano solo paludi, laghi e foreste primordiali. Anche le dune che costeggiano il litorale dell’Aquitania sono moderne ! Sono state “inventate” per intrappolare la sabbia e proteggere la foresta. Prima del XIX secolo, le dune erano mobili e potevano inghiottire tutto : paese, prati, foresta…Il metodo consiste a sistemare delle palizzate che bloccano la sabbia, quando il mucchio di sabbia si innalza, gli uomini innalzano le palizzate. Dopo, le dune sono ricoperte di rami di pino che aiutano a fissare la duna. Poi, la duna è stabilizzata con l’aiuto di una pianta, l’ammofila arenaria, che ha la caratteristica di consolidare la duna e di intrappolare la sabbia. Ancora oggi, le dune si creano così….

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Non solo l’ammofila arenaria aiuta a fissare la duna, ma quando la duna comincia ad innalzarsi, apparisce l’euphorbia marittima che fiorisce da maggio fino a settembre….

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Qui, abbiamo la cakile maritima che in italiano chiamate il ravastrello, comincia già a fiorire ! fiori sono bianchi oppure malva….

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Questa pianta si chiama in francese il Panicaut maritime, in italiano : la calcatrèppola marina, fiori blu da giugno fino a settembre. La calcatrèppola non solo blocca la sabbia, ma sopporta molto bene il sale di mare. Si parla di piante alonitrofili.

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Questa bellissima pianta è assolutamente tutelata in Francia, si tratta della linaria a foglie di timo. Qui, in Aquitania è endemica, ma non esiste altrove !

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La renouée maritime, in italiano : il poligono marittimo. Tutte le piante che amano le ambienti sabbiose sono chiamate psammofile. Ma ne vedremo altre perché è tutto un universo !

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La famosa Ammofila arenaria, che chiamiamo in francese : Oyat, protegge la foresta ed i rari paesi lungo il litorale. Comunque, l’oceano non ha fretta, un giorno o l’altro tutto sarà inghiottito….

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Spero che questa piccola passeggiata vi sia piaciuta !