L’anno scorso, cari lettori, abbiamo visitato il castello Lamothe, un’azienda vitivinicola nell‘Entre-Deux-Mers, la regione di Bordeaux situata tra la Garonna e la Dordogna e siete scesi con me, al centro della terra, in una stupenda cava di pietra calcarea che fa funzione di cantina. Oggi, torniamo nell’Entre-Deux-Mers, ma più a sud ovest in una zona dove sono prodotti i più grandi vini bianchi del mondo : Cadillac, Loupiac, Sainte-Croix-du-Mont e sulla sponda sinistra della Garonna : il mitico Sauternes ! In questo Entre-deux-mers hanno vissuto due viticoltori famosi, il primo ebbe un nobel di Letteratura e si chiamava François Mauriac. Lo scrittore bordolese ha utilizzato, d’altronde, una bellissima espressione per designare questa regione di Bordeaux che domina la valle della Garonna : i paesi immobili ; il secondo viticoltore è stato un pittore solforoso : Henri de Toulouse-Lautrec. La tenuta vinicola di François Mauriac, Malagar, si trova a solo qualche chilometro da quella della famiglia di Toulouse-Lautrec, il castello Malromé, in un piccolo paese chiamato Verdelais. Malagar è all’uscita del paese, Malromé è sulla strada provinciale verso Saint-André-Bois. Forse, non lo sapete ma Verdelais è stata una cittadina rinomata nel medioevo, l’equivalente di Lourdes oggi e il suo calvario è semplicemente il più bello e difficile di Francia.
La via principale di Verdelais che porta alla basilica Notre Dame de Verdelais si chiama i viali (les allées) e dai due lati della via, nel XIX secolo, sono stati costruiti degli alberghi per accogliere i pellegrini che si recavano in massa a Verdelais per guarire da qualsiasi tipo di malattia. Notate che, secondo me, un bicchiere di Sainte-Croix-du-Mont vale tutti i rimedi del mondo ! Ma come Verdelais è diventata una città miracolosa ? Niente acqua miracolosa a Verdelais ! Secondo la leggenda, è una contessa di Foix che ha scoperto, nel XII secolo, una statua seppellita della madonna che fu all’origine del grande pellegrinaggio di Verdelais. E non mi chiedete perché le contesse del XII secolo si divertivano a scavare il sottosuolo di Verdelais, non ne ho la minima idea ! Comunque sia, nel XIV secolo, Verdelais è già un luogo famoso per i miracoli operati da questa Madonna. Poi un monastero è creato dai monaci celestini per diventare nel XVII secolo, un immenso centro di pellegrinaggio raggiunto a piedi nudi dalla gente dalle sponde della Garonna ; altro che una passeggiata, credetemi. Se avete l’occasione un giorno di passare a Verdelais, entrate nella basilica e leggete gli antichi ex voto. Ce ne sono veramente dei commoventi !
Il calvario che sale fino alla cima del monte Cussol è stato creato alla fine del XVII per i pellegrini in proveniente da Saint-Macaire, un paese accanto, ma c’erano, allora, solo quattro cappelle. Un nuovo calvario, composto da quattordici cappelle che illustrano la passione del Cristo, è stato inaugurato nel 1863. Forse vi chiedete perché un miscredente francese vuole fare questo calvario ? Ci sono due ragioni : perché è buono per la salute e fa bene al cuore ; la seconda ragione è perché vorrei evitare ai miei lettori italiani che fanno le vacanze, in estate, in Bretagna per visitare i calvari di fare una polmonite. Ma perché, cari amici italiani, vi ostinate ad andare nella brutta e piovosa Bretagna mentre l’Aquitania assomiglia alla California ed è la regione preferita dei francesi ? Non solo i nostri fari, ma anche il nostro calvario è più interessante di tutti i calvari bretoni riuniti !
A sinistra, nel piccolo cimitero che costeggia il calvario, c’è la tomba del pittore Toulouse-Lautrec. Non è troppo sorprendente che il pittore che bruciava la sua vita nei bordelli parigini sia stato seppellito qui nella terra dove sono prodotti i più grandi vini del mondo, nei paesi immobili. Henri di Toulouse-Lautrec è morto a due passi, nel suo castello di Malromé che lui adorava. La madre di Toulouse-Lautrec era una donna pia ed aveva comprato il castello per la sua prossimità con il pellegrinaggio di Verdelais.
La tomba modesta del pittore con la croce tolosana sulla stele. A casa mia, nel salotto, ho un immenso specchio che avrebbe appartenuto alla famiglia Toulouse-Lautrec. Secondo la leggenda famigliare, lo specchio sarebbe stato dato dalla famiglia Toulouse-Lautrec alla nonna materna di mia nonna per ringraziarla dei servizi resi. Lei era di Verdelais, il marito aveva qualche ettaro di vigne nei dintorni ma erano i tempi della fillossera, e lei doveva stirare le camicie della famiglia Toulouse-Lautrec a Malromé per vivere. Francamente, non so se la storia di questo specchio sia vera, a me sembra strana tipo racconto alla moda di Guascogna. La cosa certa in questa leggenda è che la mia antenata lavorava veramente per la famiglia di Toulouse-Lautrec.
Alle mie spalle, il campanile della basilica di Notre Dame de Verdelais. Le fondamenta della chiesa risalgono al XII secolo, ma la chiesa è stata ristrutturata nel XVII e nel XIX secolo. Il campanile è stato sormontato da una vergine in rame dorato, alta 3,75 metri, nel 1875.
La piccola salita è solo un aperitivo. Il percorso comincia qui, davanti alla cappella di Santa Agonia. Nome destinato a spaventare il pellegrino, suppongo. All’ingresso della cappella, due statue : una raffigura Isaia, l’altra Geremia.
Il magnifico parco, sul fianco del monte, ricoperto da querce e castagni. Le cappelle disseminate nella foresta rappresentano le stazioni della via Crucis. Per il momento, ci sono dei lavori perché il calvario è stato colpito duramente dagli uragani del 1999 e del 2009.
La cappella del santo sepolcro che termine il calvario. Dietro tre crocifissi monumentali : i due ladroni e il Cristo al centro, dominano la valle della Garonna. Il ladrone di sinistra a perso un braccio durante la tempesta di 1999. I crocifissi sono in metallo, ma una volta erano di legno e il povero Cristo moriva folgorato ogni volta che c’era un temporale !
I due ladroni e il Cristo contemplano i vigneti di Sauternes !
A destra, le colline dell’Entre-Deux-Mers. Lo sguardo si perde verso Sainte-Croix-du-Mont, Loupiac, Cadillac. Un oceano di vigneti si estende a perdita d’occhio….
Ai nostri piedi. La valle della Garonna. I paesi immobili. Di là del fiume sulla sponda sinistra della Garonna, c’è la regione di Sauternes. Ancora di là, ad ovest, il tratto scuro che vedete è la più grande foresta di pini marittimi del mondo : le Landes di Guascogna. Ed io non mi stanco male di questo panorama.
A sinistra, il vecchio molino in cima al monte Cussol. Dietro questo molino, c’è una bellissima viale di cipressi che scende fino a Malagar, la tenuta vinicola di François Mauriac….ma sarà per un prossimo post !
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