Botanica : la stagione delle orchidee a Bordeaux !

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Io non sono un bordolese come gli altri ; sono diverso. Mentre tutta la città scappa verso il bacino di Arcachon o le spiagge atlantiche per trovare un po’ di freschezza e sfuggire all’afa di un fine settimana di maggio, io lascio Bordeaux, direzione sud est, per andare a Bazas nel parco regionale delle Lande di Guascogna dove fa mille gradi sotto la copertura dell’immensa foresta di pini marittimi. Non prendo l’autostrada perché non ho fretta e mi piace la vecchia strada provinciale che segue il corso indolente della Garonna attraversando  schiere di vigne e di paeselli vitivinicoli conosciuti nel mondo intero per i loro vini bianchi liquorosi. A Podensac, do un’occhiata a sinistra alla vecchia distilleria dai colori blu, bianco e rosso dove si fa il famoso Lillet, l’aperitivo di Bordeaux a base di vino, di frutta e di chinino che ha conquistato prima Parigi, poi l’Universo. Mi sono sempre promesso di visitarla però non ho ancora trovato il tempo, ma non ho fretta. Mentre mi trovo nel cuore di questa Guascogna immutabile che vive dall’antichità al ritmo dei lavori della vigna, sorrido pensando a Francesca che mi parla sempre di Lillet. La immagino a Parigi dibattendosi nella mischia di questa vita da strapazzo, aspettando impazientemente la sera per accordarsi un bicchiere di Lillet alla terrazza di un bar di quartiere. Poi cambio idea vedendo il cartello stradale che indica il villaggio di Sauternes. Lei ordinerà all’aperitivo un bicchiere di Sauternes, ne sono quasi sicuro. Io preferisco il Sainte-Croix-du-Mont, un paese di fronte a Sauternes, sulla sponda destra della Garonna, perché i miei antenati ci avevano, all’inizio del novecento, un piccolo vigneto tra la tenuta della famiglia di Toulouse-Lautrec e quella della famiglia di François Mauriac quindi preferirei sempre il Sainte-Croix-du-Mont al Sauternes. Lascio Sauternes per raggiungere Langon e proseguo pieno sud verso Bazas. Siamo sul confine del dipartimento della Gironda. Ad Est Grignols è l’ultimo paese prima il Lot e Garonne, a Sud Captieux è l’ultimo paese prima il dipartimento delle Landes. La zona di Bazas è famosa per essere una specie di paese della Cuccagna che rigurgita di porcini, di colombacci, di pollame allevato bevendo del latte e sopratutto di manzo di Bazas, razza bovina antichissima che non beve né latte, né birra come il volgare manzo di Kobé, ma vino di Sauternes ! Gli abitanti di Bazas, ogni anno, dal medioevo, organizzano il secondo giovedì di febbraio la festa del manzo grasso in cui le bestiole incoronate da fiori sfilano per le vie della città. Uno spettacolo da non mancare, se passate per caso a Bazas in quel periodo. Sono i paesi immobili tanti cari a François Mauriac e io bambino trascorrevo le vacanze d’estate a Roquefort quindi un giorno vi racconterò di questi paesi immobili dove la gente si consuma di noia nella vastità della foresta landese. Sorrido vedendo tutte queste mucche nei dintorni di Bazas e penso di nuovo a Francesca che cenava con degli amici francesi in un piccolo paese a prossimità di Bazas e di questo tizio che sosteneva che gli italiani non mangiano formaggi. Posso immaginare il suo sorriso e la sua piccola smorfia dubbiosa. Non mi saltate addosso, cari lettori, è un’idea abbastanza diffusa in Francia….Ah siamo arrivati a destinazione : il lago di Prade. L’ultima volta che sono venuto, c’era già il cartello che indicava che il sito era chiuso per cinque mesi. Un edificio in legno che aspetta di essere finito, ma chi ha fretta ; un sentiero che fa il giro del lago, un osservatorio per guardare un vecchio airone con una sola zampa che sguazza nelle acque del lago, un nibbio bruno che sta mangiando qualcosa trovato sul sentiero, due pescatori che sognano di lucci, ma solo i pesci rossi che infestano il lago abboccano all’amo…e la collina con tutte le orchidee che fioriscono a profusione. Lo scopo di questa passeggiata. Decisamente non sono deluso !

6 thoughts on “Botanica : la stagione delle orchidee a Bordeaux !

  1. Bonsoir mon très cher Alex,
    sorrido: hai ragione su tutto! Ma sono cosi scontata? No, è che ti faccio ogni volta una testa tanto. (Si dice in francese?)
    L’apéro de Lillet à Paris per la nostalgia di Bordeaux (de ma ville d’adoption), il Sauternes magari con del foie ma anche con del formaggio (e ricordi bene anche l’episodio del camionista in Italia convinto che nel Belpaese non esistesse formaggio!) e poi, Bazas e Langon che conosco per via del fatto che la copine qui est à Sauviac, avant elle habitait à Langon et elle avait son petit ami à Bazas. Sorrido un po’ meno pero’ se penso alle sagome nere, diverse per genere e dimensione, che si trovano sul ciglio della strada da Bordeaux direzione Langon.
    Grazie Alex anche per le immagini incantevoli.
    Bonne soirée.

    • Bonsoir ma chère Francesca,

      Non tu gardes tout ton mystère et je ne me lasse pas de tes commentaires 🙂 L’anecdote sur le camionneur, je m’en souvenais parfaitement et nous avons parlé deux ou trois fois du Lillet et de Sauviac. Voilà tout mon cher Watson. Je crois qu’en français on dit : prendre la tête, saouler, gonfler, fatiguer, gaver…

      J’avoue, à ma très grande honte, que je n’ai pas fait attention aux silhouettes noires sur la route de Langon. Je me demande si elles y sont encore. C’est que d’un côté les conducteurs s’en foutent et d’un autre côté c’est très dur pour certaines familles de victimes de devoir passer devant ces ombres….

      Bonne nuit Francesca !

      Alex

  2. J’ai eu un sacré coup au coeur : tu m’as rappellé le concièrge du Lycée, un petit bon homme adorable et gentil comme tout, il avait apris à m’aimer et sa femme aussi. Lors de mon premier coup de téléphone au lycée pour prendre contacte, je suis tombée sur lui : “allô ici François Mauriac”.

    • Je me souvenais aussi de cette anecdote ! J’avoue que c’est très savoureux d’imaginer la scène 🙂 Je pense que c’est une façon de parler qui est propre à tous les concierges et à toutes les secrétaires des écoles en France. Cela ne se fait pas en Italie ? les concierges ne disent pas : allô ici Giosuè Carducci ou allô ici Alessandro Manzoni 🙂

      Alex

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