A Bordeaux, la nostra Gioconda si chiama Marion !

Finalmente, dopo quattro anni di lavori  di restauro interminabili, il museo delle Belle Arti di Bordeaux, riaprirà il 19 dicembre prossimo e gli abituati  ed i visitatori occasionali  potranno di nuovo contemplare gli innumerevoli capolavori che fanno l’orgoglio della nostra città. Notate che il museo delle belle arti si trova nei giardini del Municipio (palazzo Rohan) e l’ingresso è gratis. Non è qualcosa di particolare a Bordeaux, è la stessa cosa negli altri musei di Francia per quanto riguarda le collezioni permanenti. Invece la Galleria delle Belle Arti, situata dall’altro lato della strada, e che ospita delle mostre temporanee è a pagamento. Come l’ho scritto, la nostra gioconda si chiama Marion (il dipinto si chiama Rolla, Marion è la ragazza che dorme nuda sul letto) e tutti gli storici d’arte considerano questo dipinto come un capolavoro assoluto che meriterebbe di troneggiare al museo del Louvre o a quello d’Orsay. Il dipinto è rimasto più di 70 anni al museo delle Belle Arti di Bordeaux poi,  durante i lavori di restauro del museo, la ragazza è stata inviata per qualche anno al museo d’Orsay e i bordolesi avevano una sola paura che il dipinto non sia restituito, ma finalmente, Marion è tornata a Bordeaux e, a partire dal 19 dicembre, potrete di nuovo ammirare il suo bel viso – e non solo – sereno dopo una notte d’amore.

RollaGervex

Henri Gervex, Rolla, olio su tela, 175 x 220 cm, 1878, museo delle belle arti di Bordeaux

Nella primavera del 1878, un mese prima dell’inaugurazione del Salon, i funzionari delle Belle Arti escludono ingiustamente Rolla dalla manifestazione. All’epoca Henri Gervex è un pittore oramai affermato. Ad appena 26 anni, l’artista ha già vinto una medaglia in una precedente edizione del Salon. Questo lo rende in teoria “fuori concorso” e quindi non soggetto alle decisioni della giuria incaricata di scegliere le opere esposte. In questo caso, però, le autorità si comportano diversamente, a causa della natura giudicata “immorale” della scena. Gervex tra ispirazione da un lungo poema di Afred de Musset, pubblicato nel 1833. Il testo ripercorre il destino di un giovane borghese, Jacques Rolla, che si abbandona ad un’esistenza oziosa e dissoluta che lo porta ad incontrare Marion, adolescente che si prostituisce per sfuggire alla miseria.

La scena mostra Rolla, oramai caduto in rovina, appoggiato alla finestra, con lo sguardo rivolto alla ragazza addormentata. Il giovane metterà presto fine ai suoi giorni ingerendo una dose di veleno. La scena è giudicata indecente non tanto per la nudità di Marion, del resto simile agli altri nudi canonici dell’epoca. L’attenzione dei contemporanei è in realtà rivolta alla natura morta costituita da una sottana, da una giarrettiera, da un corpetto slacciato in fretta sopra il quale è appoggiato un cappello a cilindro. Sarebbe stato proprio Degas a consigliare Gervex di mettere “un corpetto a terra” affinché fosse chiaro che questa donna “non è una modella”. La disposizione della scena e il tipo di indumenti indicano il consenso di Marion al rapporto e la sua condizione di prostituta. Inoltre, il bastone che spunta dalla biancheria intima è una metafora dell’atto sessuale.

Dopo essere stato escluso del Salon, Rolla resta esposto per tre mesi presso la galleria di un mercante di quadri parigino Lo scandalo, amplificato in larga misura dalla stampa, attira folle di visitatori. Molti anni dopo, in una serie di interviste pubblicate nel 1924, Gervex racconta la sua immensa gioia nel vedere la “fila interminabile di visite”, omettendo però di dire se avesse previsto la reazione delle autorità e provocato volontariamente la polemica.

4 thoughts on “A Bordeaux, la nostra Gioconda si chiama Marion !

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