Parigi : high water everywhere !

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Foto scattata da me, via Bellechasse. c’è scritto : piena del 28 gennaio 1910. Volete vedere a cosa assomigliava la via Bellechasse nel 1910 qualche giorno dopo la piena ? Allora voltiamo le spalle !

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Via Bellechasse nel 1910 !

Difficile da immaginare, e i politici che ci governano non lo immaginano affatto, ma la quieta Senna conosce una piena devastante ogni cento anni. L’ultimo anno terribile fu il 1910 in pieno inverno quando le acque della Senna montarono e raggiunsero gli otto metri sotto il ponte di Austerlitz. La metà della rete metropolitana di Parigi e quasi 30% degli alloggi furono allagati. la gente circolava in barca sui grandi Boulevards e nelle strade di Parigi. Ovviamente, non siamo più nel Parigi di 1910 e un’esondazione della Senna oggi, avrebbe delle conseguenze raccapriccianti e comunque senza misura comune con le esondazioni dei secoli passati. E non sto parlando di uno scenario di fantascienza perché statisticamente è inevitabile : un abitante su due di questa regione dovrebbe conoscere una grande piena durante la sua vita. L’ente pubblico che gestisce le quattro dighe a monte di Parigi aveva ordinato un rapporto presso l’OCSE sull’impatto di una grande esondazione a Parigi. Il rapporto è stato reso pubblico la settimana scorsa e le sue conclusioni sono spaventose per Parigi e la sua regione. La stessa esondazione di quella di 1910 provocherebbe cinque milioni di sfollati e fino a 30 miliardi di danni, un terzo dell’attività economica della Francia si fermerebbe completamente. Ovviamente, perché la Francia è un paese centralizzato e Parigi concentra numerosi bacini industriali. Il paese perderebbe 500000 posti di lavoro. Il funzionamento dello Stato e delle Istituzioni sarebbe a rischio. Il rapporto sottolinea anche la mancanza di politiche di prevenzione, l’assenza di una visione strategica d’insieme tra Parigi, i suoi dipartimenti e la Regione e, diciamolo, una mancanza di governance tra i diversi attori. Potrebbe essere evitata un’acqua alta a Parigi ? Sì, secondo gli esperti, ci vorrebbe sborsare 500 milioni di euro per la costruzione di una quinta diga a monte di Parigi. Però, gli eletti non sono convinti dalla necessità di una tale infrastruttura. Dopotutto, l’ultima piena risale al 1910, no ? Meglio incrociare le dita e sperare nei miracoli recitando il motto cretino di Parigi : Fluctuat nec mergitur. Questa si che è una politica responsabile di gestione dei rischi.