Vino: non importano le stagioni, è sempre l’autunno sull’isola di Dioniso!

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Parco della Reggia di Versailles e di Trianon, al centro del bacino esagonale l’isola dell’autunno coperta di grappoli di uva, Bacco e quattro satiri. Sculture realizzate da Balthazar e Gaspard – non i Re Magi però – Marsi tra il 1672 e il 1675

Gironda : In mezzo alla più grande foresta di rododendri d’Europa !

Non solo in Aquitania abbiamo la più grande foresta di pini marittimi del mondo, ma abbiamo anche la più grande foresta di rododendri d’Europa ! E sì, cari lettori, i rododendri sono degli alberi e non ho mai capito le persone che potano i rododendri. Ma non sono arbusti o bonzaï e non siete giapponesi ! Sono alberi che possono facilmente raggiungere 15 metri di altezza ! D’accordo ci vuole pazienza circa un secolo ! Ma perché massacrarli con una potatura, lasciateli liberi ! Hanno perfettamente il diritto di crescere e poi diciamolo : dare una forma bassa e rotonda a un rododendro è completamente sordido. Avete già visto una foresta di rododendri ? La bellezza incredibile di questi alberi  al momento della fioritura, lo spettacolo dei tronchi che sfilano verso il sole. Oggi, vi porto in un giardino straordinario sulla vecchia strada dei vini di Graves e di Sauternes, non lontano dalla casa di Montesquieu, a La Brède, che avevamo visitato qualche tempo fa. Il paese si chiama Saint Selve e nel parco di 150 ettari dello Château di Grenade, c’è la più grande foresta di rododendri d’Europa. Maggio è il momento ideale per ammirare i rododendri ; fioriscono in quel periodo. Dopo questo mese e durante undici mesi, il rododendro è abbastanza noioso e pagare otto euro per visitare il parco mi sembra eccessivo.

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Il castello è stato ideato ed edificato tra il 1859 e il 1864 da un famoso architetto bordolese : Henri Duphot. Forse gli amanti del vino di Bordeaux conoscono già questo castello perché nel Médoc, Henri Duphot, si è completamente ispirato di questo castello per farne un altro che gli assomiglia come due gocce d’acqua : il castello Lanessan a Cussac fort Médoc. D’altronde se guardate la scuderia nello slideshow cioè l’edificio in mattoni rossi e bianchi, vedrete che assomiglia alla cascina Suzanne che si trova nel parco del castello Giscours sulla strada di Margaux ! Normale anche la cascina Suzanne è un’opera di Henri Duphot. Il castello è in stile neo elisabettiano, era lo stile un po’ alla moda alla fine dell’ottocento a Bordeaux. D’altronde Henri Duphot ha fatto un viaggio di studio in Inghilterra con il futuro proprietario, Edmond de Carayon Latour, prima di pensare ad un qualsiasi progetto. L’idea era di  rompere con il sempiterno stile greco romano che caratterizzava i castelli bordolesi. I proprietari, la famiglia de Carayon Latour, era alla fine dell’ottocento, la famiglia più ricca di Gironda. Il padre si era arricchito sotto il primo Impero ; il figlio,  che ha messo più di dieci anni per realizzare questo progetto faraonico, voleva fa piacere a sua moglie, Henriette de Chateaubriand, pronipote dell’autore del genio del cristianesimo. Il giardino cioè i prati, i viali, gli stagni, lo specchio d’acqua, la collina, la foresta, i cedri dell’atlante, la foresta di rododendri sono l’opera dei fratelli Bühler. Tutto il giardino è stato concepito come una scenografia. D’altronde, il giardino è classificato al titolo dei giardini notevoli. Notate ancora che i fratelli Bühler hanno concepito il delizioso parco bordolese a Bordeaux e il parco della testa d’oro a Lione. Devo dire che ho trascorso una domenica incantevole tra i rododendri e il menù a 28 euro nel ristorante sistemato nelle antiche scuderie non è male (ovviamente se mangiate al ristorante, l’ingresso al parco è gratis)

Aquitania : La ragazza di Guascogna che flirtò tragicamente con un Re di Francia

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Cari lettori, per qualche post, Bordeaux e dintorni si sposta a Nérac, una piccola cittadina del Sud Ovest della Francia che conta 7125 abitanti – nel dipartimento del Lot-et-Garonne – e che fu la capitale del regno di Navarra ma ne riparleranno in un prossimo post. Perché prima di visitare la città medievale e il castello di Enrico IV di Francia, voglio assolutamente portarvi nel parco reale per narrarvi la triste leggenda di Fleurette, ragazza disperata di Nérac, che si è suicidata gettandosi in acqua per la colpa di un Re.

La fontana che vedete sopra è dedicata a Fleurette, d’altronde la statua adagiata nella grotta raffigura Fleurette. Ovviamente, conoscete la parola Flirt e il verbo flirtare. Ma forse non sapete che la parola e il verbo derivano di una bellissima espressione francese del XVI secolo per dire amoreggiare  : Conter Fleurette. Conter non nel senso di contare, ma di intraprendere, Fleurette essendo il nome della ragazza morta a qualche passo dalla fontana. L’espressione è passata in inglese e ha dato la parola flirt, poi questa parola è tornata in francese qualche secolo dopo.

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Siamo nell’estate del 1565 e il futuro Re di Francia, Enrico IV, trascorre le vacanze estive dalla madre, Giovanna d’Albret, alla corte dei Re di Navarra a Nérac. Lo stesso estate, il Re Carlo IX, che aveva iniziato un giro di Francia nel 1564 per tentare di unire la Francia alla sua persona, arriva a Nérac per visitare la corte di Navarra. Dovete sapere che questo Carlo IX era un appassionato di tiro con l’arco, un misto tra Guglielmo Tell e Robin Hood, e sono organizzati delle gare di tiro con l’arco nel giardino reale. Lo scopo era di colpire un arancia e ovviamente nessuno si rischia a battere l’avversario reale tranne il giovane Enrico IV, tanto abile che ridicolizza addirittura il Re. Il povero Carlo IX non lo sopporta e si scattena un tafferuglio, Enrico IV minaccia di trafiggerlo con le sue frecce e il Re deve scappare nei boschi. I giorni successivi ricominciano le gare ma senza il Re, offeso a morte. Durante una gara, le arance vengono a mancare, ma il giovane Enrico vede una rosa sul seno di una giovane spettatrice, la prende e la mette al posto dell’arancia. Ovviamente, il nostro Robin Hood guascone è il solo a colpire la rosa al centro e senza distaccarla dalla freccia, la riporta alla ragazza.

Potete immaginare la scena ! Gli sguardi che si incrociano, le mani che tremano, i cuori che battono…Bene, avete capito. La ragazza si chiama Fleurette, vive in una casa vicina alle scuderie, ed è la figlia del giardiniere. L’indomani, il giovane Enrico abbandona il tiro con l’arco per un nuovo hobby : il giardinaggio. Aiutato da padre di Fleurette, il giovane principe sceglie un terreno strategico vicino alla fontana, fa delle piantagioni, sistema un graticolato sopra la fontana, ma sopratutto contempla Fleurette che viene venti volte al giorno per prendere l’acqua alla fontana. Una sera, Fleurette si reca alla fontana un po’ tardi : la luna brillava, l’aria era pura, si sentiva il canto di un usignuolo. Possiamo solo immaginare cosa è successo perché i due morosi tornano la mano nella mano e il futuro Re di Francia porta la brocca di Fleurette in testa. Si separano all’ingresso del parco. Enrico torna al castello fischiando e Fleurette torna a casa piangendo. L’indomani Enrico è mandato a Pau dove sarà deciso il massacro dei protestanti.

Ovviamente, Enrico e Fleurette si giurano amore eterno, che lui tornerà il più presto possibile, che non guarderà le altre ragazze. Lei dice che l’aspetterà ogni giorno davanti alla fontana. Mentre Fleurette aspetta alla fontana, Enrico dimentica Fleurette fra le braccia delle damigelle d’onore di Caterina de’ Medici. Quando il principe, dopo quindici mesi, torna a Nérac, Fleurette è solo un lontano ricordo.

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Fleurette tenta di vedere Enrico, ma lui è circondato da nuvole di ragazze e non è più interessato dalla giovane contadina. Un giorno, nel parco, Enrico scorge la bella e triste Fleurette e l’amore rinasce. Dei biglietti sono cambiati, un appuntamento è previsto alle otto della sera alla fontana. Enrico aspetta febbrilmente Fleurette, ma lei non si fa vedere. Sui bordi della fontana dovo gli adolescenti si sedevano, c’è una bachetta e Enrico riconosce la freccia con una rosa appassita all’estremità. Una carta è legata alla punta, ma non c’è più abbastanza di luce per leggere il messaggio. Enrico corre al castello, apre il biglietto e legge queste parole : “ho detto che lei mi troverebbe alla fontana. Forse lei è passata davanti a me senza vedermi. Torni e cerchi meglio. Lei non mi amava più….ci voleva….Dio mio ! Perdonami…”. Il corpo di Fleurette fu ritrovato dove, oggi, c’è la statua.

Medoc : la primavera dei castelli !

Domenica 24 marzo. Da vent’anni, Ogni anno nel mese di marzo, i castelli di Bordeaux spalancano le porte – ma sopratutto le loro cantine – ai bordolesi per festeggiare, il tempo di un weekend, l’arrivo della primavera. Francamente, se pensate che sono un ragazzo a restare una domenica a casa davanti alla T.V mentre altri fanno il giro delle cantine, allora mi conoscete male !

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Il paese si chiama il Taillan Médoc, una periferia a 15 km a nord di Bordeaux, ma già nell’Haut Médoc. La bellissima tenuta vinicola con la facciata settecentesca che vedete sopra è il castello “La Dame Blanche”. Un castello abbastanza conosciuto nel Médoc perché è uno dei rari a fare del vino bianco. Anche se Bordeaux è famoso per i suoi bianchi : Graves, Entre-deux-Mers, Sauternes, Cadillac, Sainte-Croix-du Mont ; per i suoi bianchi tipo Champagne che a Bordeaux chiamiamo Crémants. Nel Médoc non si producono vini bianchi ed il castello del Taillan è una specie di eccezione che conferma la regola….

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Non vi piacerebbe pranzare nel parco in mezzo agli alberi centenari ? Ho scelto questo castello perché c’è una bellissima leggenda a proposito di un fantasma che bazzica il castello e tutti i lettori di questo blog non sono interessati dal vino. Poi, la città del Taillan Médoc è gemellata con Castelnuovo Berardenga in Toscana. Io ci sono andato una volta a Castelnuovo Berardenga. Era di notte, mi ricordo di una temporale terribile, la macchina che non voleva salire la collina, uno strano ristorante dove eravamo i soli clienti, le vie deserte e questo enorme cane da pastore che mi ha saltato adosso all’improvviso…

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Il retro del castello con la terrazza che domina il vigneto. Il castello appartiene alla Famiglia Cruse dal 1896, oggi sono cinque figlie Cruse che gestiscono la proprietà. Prima, il castello apparteneva all’abbazia di Santa Croce. Forse conoscete la chiesa Santa Croce a Bordeaux ? Adesso, andiamo a vedere la pala d’altare in marmo che si nasconde nel parco. È stata ricuperata dal proprietario del castello nel 1896, dietro la chiesa Santa Croce, in una vecchia fabbrica condannata all’abbattimento….

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Il vigneto visto dalla terrazza. I vitigni sono sempre gli stessi nel Médoc :  Merlot, Cabernet Franc et Cabernet Sauvignon. Il vitigno locale essendo il Petit Verdot….

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La pala d’altare nascosta nel parco….

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Le cantine sono classificate ai  monumenti storici e risalgono al  cinquecento. Qui, nel Médoc si faceva già il vino ai tempi dei romani, ma non si sa bene qual erano la funzione di queste cantine. Sono davvero strane, per me fanno pensare alle fondamenta di una chiesa. C’è il segreto negli archivi di Santa Croce, ma qui, nessuno sa leggere il latino. Secondo la proprietaria, l’edificio avrebbe potuto accogliere i pellegrini sulla strada verso Compostela. Non fa caldo dentro ! Volete entrare ?

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dobbiamo ancora scendere una scala….

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Le centinaia di botti allineate nella cantina. Il prezzo di una botte di quercia francese ? circa 600 euro. Qeste botti si chiamiano “bordolesi” perché contengono 250 litri di vino….

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i serbatoi in acciaio inox. Questo luogo si chiama il “cuvier” è un po’ la versione moderna dell’athanor degli alchimisti. Qui, si fa tutto il lavoro di vinificazione….

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Non siamo alla Nasa, è il pannello di controllo della temperatura del vino. La temperatura non deve mai superare i 28 gradi, altrimenti potete dire : Houston abbiamo un problema ! Ma non abbiamo ancora scorto il fantasma ! Torniamo nella cantina….

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Il fantasma ? Secondo la leggenda, il castello si chiamerebbe la “Dame Blanche” perché sarebbe bazzicato, le notti della luna piena, da una ragazza vestita di bianco. Per dire la verità, la ragazza bazzica piuttosto il vigneto che avete visto sopra e anche la fortezza inglese che abbiamo già visitato e che si trova solo a qualche chilometro. E’ vero ! Di notte, in autunno e in inverno quando tramonta il sole….c’è sempre una specie di nebbia che scende e che vi avvolge. Qualcosa di molto particolare. Fa veramente un’impressione strana ! Si dice che, nel VII Secolo, una giovane principessa mora si sarebbe inamorata del castellano….e sarebbe rimasta con il tizio quando i suoi connazionali sono tornati in patria….Da allora, la ragazza bazzica il vigneto e protegge il castello….

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L’autore di questo blog, sempre pronto per un assaggio ! Questo vino rosso del 2009 non lo troverete nei negozi francesi, tutta la produzione (meno qualche bottiglia) è stata comprata da un cliente cinese !