Cari lettori, per qualche post, Bordeaux e dintorni si sposta a Nérac, una piccola cittadina del Sud Ovest della Francia che conta 7125 abitanti – nel dipartimento del Lot-et-Garonne – e che fu la capitale del regno di Navarra ma ne riparleranno in un prossimo post. Perché prima di visitare la città medievale e il castello di Enrico IV di Francia, voglio assolutamente portarvi nel parco reale per narrarvi la triste leggenda di Fleurette, ragazza disperata di Nérac, che si è suicidata gettandosi in acqua per la colpa di un Re.
La fontana che vedete sopra è dedicata a Fleurette, d’altronde la statua adagiata nella grotta raffigura Fleurette. Ovviamente, conoscete la parola Flirt e il verbo flirtare. Ma forse non sapete che la parola e il verbo derivano di una bellissima espressione francese del XVI secolo per dire amoreggiare : Conter Fleurette. Conter non nel senso di contare, ma di intraprendere, Fleurette essendo il nome della ragazza morta a qualche passo dalla fontana. L’espressione è passata in inglese e ha dato la parola flirt, poi questa parola è tornata in francese qualche secolo dopo.
Siamo nell’estate del 1565 e il futuro Re di Francia, Enrico IV, trascorre le vacanze estive dalla madre, Giovanna d’Albret, alla corte dei Re di Navarra a Nérac. Lo stesso estate, il Re Carlo IX, che aveva iniziato un giro di Francia nel 1564 per tentare di unire la Francia alla sua persona, arriva a Nérac per visitare la corte di Navarra. Dovete sapere che questo Carlo IX era un appassionato di tiro con l’arco, un misto tra Guglielmo Tell e Robin Hood, e sono organizzati delle gare di tiro con l’arco nel giardino reale. Lo scopo era di colpire un arancia e ovviamente nessuno si rischia a battere l’avversario reale tranne il giovane Enrico IV, tanto abile che ridicolizza addirittura il Re. Il povero Carlo IX non lo sopporta e si scattena un tafferuglio, Enrico IV minaccia di trafiggerlo con le sue frecce e il Re deve scappare nei boschi. I giorni successivi ricominciano le gare ma senza il Re, offeso a morte. Durante una gara, le arance vengono a mancare, ma il giovane Enrico vede una rosa sul seno di una giovane spettatrice, la prende e la mette al posto dell’arancia. Ovviamente, il nostro Robin Hood guascone è il solo a colpire la rosa al centro e senza distaccarla dalla freccia, la riporta alla ragazza.
Potete immaginare la scena ! Gli sguardi che si incrociano, le mani che tremano, i cuori che battono…Bene, avete capito. La ragazza si chiama Fleurette, vive in una casa vicina alle scuderie, ed è la figlia del giardiniere. L’indomani, il giovane Enrico abbandona il tiro con l’arco per un nuovo hobby : il giardinaggio. Aiutato da padre di Fleurette, il giovane principe sceglie un terreno strategico vicino alla fontana, fa delle piantagioni, sistema un graticolato sopra la fontana, ma sopratutto contempla Fleurette che viene venti volte al giorno per prendere l’acqua alla fontana. Una sera, Fleurette si reca alla fontana un po’ tardi : la luna brillava, l’aria era pura, si sentiva il canto di un usignuolo. Possiamo solo immaginare cosa è successo perché i due morosi tornano la mano nella mano e il futuro Re di Francia porta la brocca di Fleurette in testa. Si separano all’ingresso del parco. Enrico torna al castello fischiando e Fleurette torna a casa piangendo. L’indomani Enrico è mandato a Pau dove sarà deciso il massacro dei protestanti.
Ovviamente, Enrico e Fleurette si giurano amore eterno, che lui tornerà il più presto possibile, che non guarderà le altre ragazze. Lei dice che l’aspetterà ogni giorno davanti alla fontana. Mentre Fleurette aspetta alla fontana, Enrico dimentica Fleurette fra le braccia delle damigelle d’onore di Caterina de’ Medici. Quando il principe, dopo quindici mesi, torna a Nérac, Fleurette è solo un lontano ricordo.
Fleurette tenta di vedere Enrico, ma lui è circondato da nuvole di ragazze e non è più interessato dalla giovane contadina. Un giorno, nel parco, Enrico scorge la bella e triste Fleurette e l’amore rinasce. Dei biglietti sono cambiati, un appuntamento è previsto alle otto della sera alla fontana. Enrico aspetta febbrilmente Fleurette, ma lei non si fa vedere. Sui bordi della fontana dovo gli adolescenti si sedevano, c’è una bachetta e Enrico riconosce la freccia con una rosa appassita all’estremità. Una carta è legata alla punta, ma non c’è più abbastanza di luce per leggere il messaggio. Enrico corre al castello, apre il biglietto e legge queste parole : “ho detto che lei mi troverebbe alla fontana. Forse lei è passata davanti a me senza vedermi. Torni e cerchi meglio. Lei non mi amava più….ci voleva….Dio mio ! Perdonami…”. Il corpo di Fleurette fu ritrovato dove, oggi, c’è la statua.
Una volta “fleurette” significava “bagatelle”, come dire un flirt senza importanza. La povera Fleurette aveva preso il flirt per un grande amore…
dragor (journal intime)
Esatto. D’altronde Fleurette non fa solo la rima con bagatelle, ma anche con amourette e bluette 🙂
Buona sera Dragor !
Alex
La leggenda si è presa la briga di salvare l’onore della povera Fleurette…
La cosa un po’ strana quando parli con gli indigeni è che tutti si dicono discendenti di Fleurette e che la ragazza avrebbe mandato il re a quel paese per un contadino di Nérac 🙂 Non si scherza con l’onore della Guascogna !
Alex
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